L’Università degli Studi di Milano ha chiuso senza aggiudicazione la procedura per i lavori di riqualificazione del “Campus Martinitt”, in…
L’Università degli Studi di Milano ha chiuso senza aggiudicazione la procedura per i lavori di riqualificazione del “Campus Martinitt”, in via Riccardo Pitteri 56, nell’ambito del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’intervento, stimato in oltre 6,1 milioni di euro, prevedeva la trasformazione e il potenziamento delle strutture destinate a residenze universitarie e servizi comuni per gli studenti.
Un progetto di rigenerazione per nuovi spazi e servizi
Il bando, identificato con il codice CIG 9788206B1C e CUP G44D22000290006, riguardava la riqualificazione degli edifici n. 32736-32740 del complesso di via Pitteri.
Il progetto prevedeva il recupero di alcune aree attualmente inutilizzate del Padiglione Prandoni, da destinare a nuovi posti letto, cucine e sale studio, oltre alla demolizione dell’edificio “Palestra” per la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica destinato ad aumentare la capacità ricettiva e i servizi comuni del campus.
I lavori, con una durata contrattuale stimata di 602 giorni, erano impostati su un criterio di aggiudicazione basato sull’offerta economicamente più vantaggiosa, con 70 punti per la qualità tecnica e 30 per l’offerta economica.
Un’unica offerta, ma gara senza aggiudicazione
Alla gara ha partecipato una sola impresa, la Sital Impianti S.p.A. (Roma), classificata come PMI. Tuttavia, l’Ateneo ha deciso di non procedere all’aggiudicazione, motivando la scelta con “sopravvenuti cambiamenti delle esigenze”.
Ciò implica che l’amministrazione ha ritenuto non più attuale la configurazione del progetto o ha scelto di rimodulare l’intervento alla luce di nuove priorità operative o finanziarie.
PNRR e alloggi universitari: una partita ancora aperta
La vicenda si inserisce nel più ampio quadro delle iniziative PNRR dedicate alla residenzialità studentesca, tema strategico per l’ampliamento dell’offerta universitaria milanese. L’intervento sul Campus Martinitt rappresentava un tassello importante di questa rete, insieme ai programmi di housing temporaneo e rigenerazione urbana promossi dal Comune e dalle altre università cittadine.