Tecnologia
FaccIAmo presto: l’intelligenza artificiale chiama la filiera delle costruzioni

L’intelligenza artificiale sta entrando con forza nella filiera delle costruzioni, e il convegno milanese “FaccIAmo presto”, promosso da Sercomated, ne…

L’intelligenza artificiale sta entrando con forza nella filiera delle costruzioni, e il convegno milanese “FaccIAmo presto”, promosso da Sercomated, ne ha delineato con chiarezza la portata. Il messaggio è diretto e inequivocabile: l’edilizia non può permettersi di rimanere indietro. Dalla produzione dei materiali alla distribuzione, fino alla gestione dei cantieri, l’IA sta ridefinendo logiche, ruoli e tempi dell’intero settore.

Una filiera chiamata alla trasformazione digitale

Il cuore del dibattito ha riguardato la digitalizzazione della catena edilizia, ancora troppo frammentata e tradizionalista. I relatori hanno sottolineato la necessità di costruire un linguaggio comune basato su standard di dati condivisi, prerequisito indispensabile per sfruttare appieno la potenza dei sistemi di intelligenza artificiale.
Solo in presenza di informazioni interoperabili è possibile sviluppare piattaforme capaci di integrare progettazione, produzione e distribuzione, trasformando il tradizionale flusso lineare in un ecosistema connesso e predittivo.

Le imprese più dinamiche stanno già sperimentando algoritmi che ottimizzano la logistica dei materiali, analizzano in tempo reale domanda e disponibilità, e suggeriscono percorsi di consegna a basso impatto ambientale. L’obiettivo è duplice: migliorare l’efficienza e ridurre l’impronta di carbonio dell’intera catena.

L’IA come motore per l’industria dei materiali

Uno dei temi più innovativi emersi durante l’evento riguarda la produzione intelligente dei materiali da costruzione. Attraverso l’analisi predittiva, le aziende sono in grado di regolare cicli produttivi, controllare le variabili di qualità e anticipare guasti o inefficienze degli impianti.
Nel comparto dei materiali compositi, dei cementi avanzati e dei prodotti per il risanamento, l’IA consente di simulare prestazioni e comportamenti meccanici in laboratorio digitale, riducendo tempi e costi di ricerca. È un salto tecnologico che consente di passare da processi reattivi a processi “auto-ottimizzanti”, in cui la macchina stessa apprende dai dati e adatta i parametri di produzione.

Smart building e distribuzione intelligente

L’intelligenza artificiale non riguarda soltanto la fase di costruzione, ma anche quella di commercializzazione e gestione dell’edificio. Sistemi di monitoraggio basati su machine learning permettono oggi di prevedere consumi energetici, regolare automaticamente gli impianti e monitorare la qualità dell’aria interna.
Parallelamente, il mondo della distribuzione edile sta evolvendo verso modelli predittivi di offerta: piattaforme di e-procurement e showroom digitali analizzano i comportamenti d’acquisto e suggeriscono soluzioni tecniche in base al profilo dell’utente, trasformando il punto vendita in uno spazio di consulenza tecnologica.

Competenze e governance dell’innovazione

Il convegno ha lanciato un appello chiaro: “servono nuove competenze digitali e una governance dell’innovazione che unisca industria, progettisti e distribuzione”. L’intelligenza artificiale, infatti, non può essere delegata a software esterni o a figure isolate: richiede un approccio sistemico, dove la conoscenza del materiale, la gestione del dato e la capacità di decisione convergono in un’unica regia.
Per il mondo dell’edilizia, questo significa passare dalla digitalizzazione dei processi alla digitalizzazione del pensiero progettuale, dove ogni decisione – dal disegno alla manutenzione – viene guidata da modelli informativi e predittivi.

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