Appalti
Gare d’Appalto: l’ANAC stringe sui tempi, obbligo di monitoraggio e piani correttivi

La gestione dei tempi nelle gare d’appalto pubbliche è da sempre un nodo critico per il settore delle costruzioni. Con…

La gestione dei tempi nelle gare d’appalto pubbliche è da sempre un nodo critico per il settore delle costruzioni. Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni introdotte dall’ANAC, le stazioni appaltanti sono chiamate a un cambio di passo decisivo, in linea con gli obiettivi del Codice dei Contratti e del PNRR.

Dal 1° gennaio 2025, infatti, gli enti aggiudicatori hanno l’obbligo di monitorare semestralmente i tempi intercorrenti tra la presentazione delle offerte e la stipula del contratto. Una misura che mira a ridurre le inefficienze croniche del sistema e a garantire maggiore rapidità nell’avvio dei cantieri, elemento strategico per l’attuazione delle opere pubbliche finanziate anche con risorse europee.

Il nuovo regime prevede soglie precise: se la durata del procedimento supera i 160 giorni, la stazione appaltante deve trasmettere all’ANAC un piano di riorganizzazione interna, volto a correggere le criticità e ad assicurare un’accelerazione dei processi. All’opposto, chi riuscirà a mantenere i tempi sotto i 115 giorni potrà beneficiare di requisiti premiali, un incentivo importante che premia l’efficienza organizzativa e gestionale.

Queste misure non hanno un valore meramente burocratico: l’impatto concreto riguarda la certezza dei tempi per le imprese, la riduzione dei costi indiretti e un migliore utilizzo delle risorse pubbliche. Inoltre, la nuova disciplina si inserisce in un quadro più ampio di digitalizzazione e trasparenza del ciclo degli appalti, con strumenti di e-procurement e piattaforme interoperabili che dovrebbero rendere i controlli più efficaci.

L’iniziativa dell’ANAC rappresenta dunque un passo verso una cultura della responsabilità e della performance nel settore dei lavori pubblici. Se applicata con rigore, potrebbe contribuire a ridurre uno dei principali ostacoli alla competitività del comparto edilizio: la lentezza delle procedure.

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