Tecnologia
Intelligenza artificiale e costruzioni: entra in vigore la prima legge italiana sull’AI

Con l’entrata in vigore della Legge n. 132/2025, l’Italia compie un passo decisivo nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Si tratta del…

Con l’entrata in vigore della Legge n. 132/2025, l’Italia compie un passo decisivo nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Si tratta del primo testo normativo nazionale interamente dedicato all’AI, con importanti ripercussioni anche nel comparto delle costruzioni, dalla progettazione alla manutenzione, dalla gestione del cantiere alla sicurezza sul lavoro.

Una legge strutturale per una tecnologia trasversale

La Legge 132/2025 definisce un quadro normativo organico per l’uso dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali, nei sistemi di monitoraggio, nella robotica applicata e nei servizi digitali a supporto di attività produttive.
Pur non essendo settoriale, il provvedimento impone alle imprese e agli enti pubblici di garantire trasparenza, sicurezza, tracciabilità dei dati e rispetto dei diritti fondamentali nell’adozione di strumenti di AI.

Nel settore delle costruzioni, che negli ultimi anni ha conosciuto un’accelerazione tecnologica legata all’adozione di sistemi predittivi, sensori IoT, droni, BIM e modelli digitali del costruito, le ricadute sono dirette e immediate.

Monitoraggio, manutenzione e sicurezza: le aree di impatto

Le prime applicazioni concrete della nuova normativa si concentreranno su tre macro‑ambiti:

  • Manutenzione predittiva e monitoraggio infrastrutturale:
    Sistemi AI integrati con sensori strutturali o ambientali (vibrazioni, umidità, temperatura, microfessure) sono già utilizzati per rilevare anomalie e pianificare interventi tempestivi. La nuova legge impone che tali algoritmi siano validati, non opachi, e conformi a standard condivisi.

  • Sicurezza in cantiere e automazione operativa:
    L’intelligenza artificiale è già impiegata per analizzare immagini da videocamere o droni e segnalare situazioni di pericolo in tempo reale. Sarà ora necessario dimostrare la correttezza dei modelli predittivi, la sicurezza dei dati raccolti, e garantire che le decisioni automatizzate non sostituiscano la supervisione umana.

  • Supporto alla progettazione e gestione delle opere pubbliche:
    Sempre più diffusi sono gli strumenti di AI che integrano analisi energetiche, simulazioni acustiche o ottimizzazione delle fasi di cantiere nei software di progettazione BIM. La legge prevede che, soprattutto in ambito pubblico, sia possibile tracciare le logiche decisionali e assicurare la neutralità degli algoritmi.

Obblighi per le imprese e opportunità per gli innovatori

La nuova legge impone agli operatori economici – comprese le imprese edili, gli studi di progettazione e i gestori di servizi urbani – di valutare preventivamente i rischi dei sistemi AI utilizzati, redigere un’apposita dichiarazione di conformità, e designare un referente per la governance dei sistemi intelligenti, laddove impiegati in processi decisionali critici.

Ma oltre agli obblighi, il provvedimento apre un nuovo scenario competitivo per le aziende che sviluppano o integrano soluzioni di intelligenza artificiale nel mondo dell’edilizia.
Chi saprà progettare strumenti trasparenti, affidabili e conformi alla nuova normativa potrà conquistare nuove quote di mercato e diventare partner strategico negli appalti pubblici, sempre più orientati a sostenibilità, innovazione e digitalizzazione.

Verso un’edilizia consapevole e digitale

L’introduzione di una legge nazionale specifica rappresenta un cambio di paradigma: l’AI non è più una tecnologia “accessoria”, ma una componente strutturale dei processi edilizi del futuro.
Le imprese del settore sono ora chiamate a un duplice sforzo: formarsi sui nuovi obblighi normativi e investire in soluzioni che rendano la tecnologia un alleato trasparente, sicuro e responsabile.
La sfida è aperta. E si giocherà sempre più tra algoritmi, cantieri e norme.

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