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PNRR Sud: Analisi dei Ritardi e Impatto Economico sulle Grandi Opere

Quadro generale della spesa PNRR nel Mezzogiorno L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel Mezzogiorno presenta criticità strutturali…

Quadro generale della spesa PNRR nel Mezzogiorno

L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel Mezzogiorno presenta criticità strutturali che emergono chiaramente dall’analisi dei flussi di spesa e dell’avanzamento progettuale. La distribuzione territoriale degli investimenti evidenzia un significativo squilibrio: solo il 25% dei fondi PNRR effettivamente spesi per opere pubbliche è stato destinato a progetti localizzati nel Sud Italia, nonostante la popolazione meridionale rappresenti il 34% del totale nazionale.

Il divario risulta ancora più marcato se si analizzano le opere di maggiore dimensione finanziaria. Su 847 interventi PNRR di valore superiore ai 20 milioni di euro programmati nel Mezzogiorno, 458 progetti (54%) non hanno ancora registrato l’apertura fisica dei cantieri. Questo dato contrasta significativamente con la media nazionale, dove la percentuale di cantieri non aperti si attesta al 31% per la stessa categoria di opere.

Distribuzione settoriale e temporale degli investimenti

L’analisi settoriale rivela ulteriori disparità. Nel comparto sanitario, gli investimenti PNRR destinati al Sud ammontano a 4,2 miliardi di euro, pari al 38% del totale nazionale per il settore. Tuttavia, il tasso di completamento delle procedure di gara si ferma al 42%, contro il 67% registrato nelle regioni settentrionali. Nel settore dell’edilizia scolastica, la situazione appare leggermente migliore: 2,8 miliardi di euro allocati al Sud con un tasso di avanzamento procedurale del 56%.

I tempi medi di realizzazione delle opere nel Mezzogiorno evidenziano un ritardo strutturale di 18 mesi rispetto alla programmazione iniziale. Questo gap temporale genera un effetto a cascata sui costi: l’inflazione del settore costruzioni, che nel 2024 ha registrato un incremento del 4,8%, comporta maggiorazioni di spesa stimate in 340 milioni di euro per i progetti meridionali già programmati.

Impatto economico e occupazionale

Dal punto di vista occupazionale, il rallentamento dell’attuazione del PNRR nel Sud determina una perdita stimata di 45.000 posti di lavoro diretti e indiretti rispetto alle previsioni iniziali. Il moltiplicatore economico degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, storicamente pari a 1,4, risulta compromesso dai ritardi attuativi che riducono l’efficacia della spesa.

Le imprese di costruzioni meridionali segnalano una contrazione del 23% del portafoglio ordini pubblici rispetto alle aspettative generate dall’annuncio del PNRR. Questo fenomeno ha determinato una migrazione di capitale umano specializzato verso i mercati del Centro-Nord, dove i progetti procedono con maggiore regolarità. Il 31% delle imprese pugliesi e siciliane ha dovuto ridimensionare gli organici tecnici, mentre il 28% ha rinviato investimenti in macchinari e attrezzature.

Analisi dei fattori di ritardo

L’analisi delle cause di ritardo evidenzia tre categorie principali di criticità. I tempi medi di attraversamento delle procedure autorizzative si attestano a 340 giorni nel Sud, contro i 180 giorni della media nazionale. La carenza di personale tecnico qualificato negli enti locali meridionali risulta particolarmente acuta: il 67% dei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti presenta sottodimensionamento degli uffici tecnici.

Le gare deserte o con un numero limitato di partecipanti rappresentano un ulteriore elemento di criticità. Nel 2024, il 34% delle procedure di gara per opere PNRR nel Sud ha registrato meno di tre partecipanti, contro il 18% della media nazionale. Questo fenomeno è correlato alla presenza di ribassi d’asta eccessivi e a condizioni contrattuali ritenute troppo onerose dalle imprese.

Proiezioni e scenari di completamento

Le proiezioni elaborate sui dati attuali indicano che, mantenendo il ritmo attuale di attuazione, solo il 68% delle opere PNRR programmate nel Sud potrà essere completata entro la scadenza del 2026. Questo scenario comporterebbe la perdita di circa 8,7 miliardi di euro di finanziamenti europei per il Mezzogiorno.

L’impatto macroeconomico di tale scenario risulterebbe significativo: una riduzione dello 0,8% del PIL meridionale rispetto alle proiezioni iniziali e una perdita permanente di competitività infrastrutturale stimata in 2,1 miliardi di euro annui a regime.

Valutazione costi-benefici e alternative

L’analisi costi-benefici degli investimenti PNRR nel Sud evidenzia un rapporto positivo solo nel caso di completamento integrale del programma entro i tempi stabiliti. Il valore attuale netto degli investimenti si riduce del 34% per ogni anno di ritardo, considerando il costo opportunità del capitale e l’inflazione settoriale.

Le alternative strategiche includono una revisione delle procedure attuative con semplificazione normativa, il rafforzamento delle strutture tecniche regionali attraverso assunzioni mirate e l’introduzione di meccanismi premiali per gli enti più efficienti. Il costo stimato di queste misure correttive ammonta a 240 milioni di euro, ampiamente compensato dai benefici derivanti dal rispetto dei cronogrammi europei.

La situazione del PNRR nel Sud Italia richiede pertanto interventi strutturali immediati per evitare che l’opportunità di modernizzazione del Mezzogiorno si traduca in un ulteriore fattore di divergenza economica territoriale.

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