Tecnologia
Ponte sullo Stretto di Messina: approvato il progetto da 13,5 miliardi, ma scoppia la protesta

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, che collegherà la Sicilia alla Calabria, è tornato al centro dell’attenzione nazionale…

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, che collegherà la Sicilia alla Calabria, è tornato al centro dell’attenzione nazionale e internazionale. Approvato ufficialmente dal governo italiano, prevede un investimento complessivo di circa 13,5 miliardi di euro e si propone come il ponte sospeso più lungo al mondo, con una campata centrale di 3,3 chilometri.

Secondo il governo, l’opera rappresenta una svolta infrastrutturale in grado di creare fino a 120.000 posti di lavoro all’anno, ridurre drasticamente i tempi di attraversamento tra le due sponde (da 100 minuti a soli 10 in auto) e facilitare il passaggio di 200 treni al giorno. Inoltre, il ponte è stato recentemente inserito tra le infrastrutture strategiche anche in chiave NATO, per la sua funzione di collegamento logistico militare.

Nonostante l’entusiasmo delle istituzioni centrali, le polemiche sono numerose. Comitati locali, ambientalisti e sindaci dei territori coinvolti denunciano mancanza di trasparenza nelle procedure, rischi ambientali e pericoli legati alla sicurezza sismica dell’area. Particolare preoccupazione è stata espressa per le modalità di esproprio dei terreni e per la possibilità che la grande opera venga infiltrata da interessi criminali, considerata l’alta esposizione del territorio a fenomeni mafiosi.

Il ponte divide anche sul piano politico, con forti opposizioni da parte di alcuni partiti e associazioni ambientaliste che chiedono una valutazione approfondita dell’impatto ambientale e sociale. In parallelo, sono già stati annunciati ricorsi alla giustizia amministrativa e segnalazioni alla Commissione Europea.

In questo contesto, il progetto rappresenta non solo una sfida ingegneristica, ma anche un banco di prova sulla capacità dell’Italia di gestire grandi opere pubbliche in modo trasparente, sostenibile e condiviso.

Torna indietro