La deregulation rappresenta uno dei fenomeni più dibattuti nella governance contemporanea, definendo l’approccio di rimozione o alleggerimento dei vincoli normativi…
La deregulation rappresenta uno dei fenomeni più dibattuti nella governance contemporanea, definendo l’approccio di rimozione o alleggerimento dei vincoli normativi per favorire efficienza e competitività. Dalle origini statunitensi degli anni ’70 alle attuali applicazioni nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, questo strumento continua a ridefinire il rapporto tra Stato, mercato e cittadini.
Origini e Sviluppo Storico
Il concetto nasce negli Stati Uniti durante l’amministrazione Carter con la liberalizzazione del trasporto aereo e la riduzione dei poteri della Federal Communications Commission. L’Europa ha successivamente adottato questo approccio negli anni ’80-’90, spinta dai processi di apertura alla concorrenza promossi dall’Unione Europea e codificati nei Trattati europei.
La filosofia di fondo identifica nell’eccesso di burocrazia un ostacolo all’innovazione e alla rapidità decisionale, promuovendo la semplificazione come leva per attrarre investimenti e migliorare la competitività sistemica.
Ambiti di Applicazione Strategici
La deregulation si manifesta in settori chiave dell’economia moderna:
Mercati finanziari: La riduzione delle barriere tra attività bancarie e di investimento ha favorito l’innovazione finanziaria, pur contribuendo alle crisi speculative del 2008.
Trasporti e telecomunicazioni: L’apertura alla concorrenza ha generato compagnie aeree low-cost e moltiplicato gli operatori telefonici, abbattendo i costi per i consumatori finali.
Servizi pubblici ed energia: La liberalizzazione ha introdotto pluralità di fornitori, sollevando però questioni sulla tutela dei consumatori vulnerabili.
Edilizia pubblica: Nel contesto PNRR italiano, la deregulation assume forma di controlli ex-post e riduzione dei passaggi autorizzativi per rispettare scadenze europee stringenti.
Il Paradigma della Better Regulation
L’evoluzione contemporanea privilegia la better regulation rispetto alla deregulation totale. L’Unione Europea promuove questo approccio attraverso il Programma REFIT, finalizzato a razionalizzare la normativa esistente mantenendo elevati standard di protezione.
La distinzione è fondamentale: non eliminazione indiscriminata delle norme, ma semplificazione intelligente basata su valutazioni d’impatto ex-ante ed ex-post, trasparenza procedurale e digitalizzazione dei processi.
Benefici e Criticità Operative
I vantaggi includono maggiore rapidità decisionale, incentivi alla concorrenza, riduzione della spesa burocratica e attrattività per investitori internazionali.
I rischi riguardano l’indebolimento delle tutele socio-ambientali, l’aumento delle disuguaglianze, possibili opacità nei controlli e vulnerabilità sistemiche.
Prospettive Future
La sfida contemporanea consiste nel bilanciare velocità e garanzie, calibrando la deregulation rispetto al contesto specifico. Nei settori innovativi come fintech e intelligenza artificiale, occorre evitare soffocamenti normativi. Negli ambiti sensibili – ambiente, salute, lavoro – la deregolamentazione rischia di compromettere diritti fondamentali.
Il successo dipende dalla capacità di “allentare i vincoli” senza rinunciare alla missione essenziale della regolazione: proteggere l’interesse generale attraverso governance adattiva e responsabile.