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Premio Raffaele Sirica 2025: l’architettura come cura nell’emergenza

Il Premio Raffaele Sirica 2025 del CNAPPC conferma la centralità dell’architettura dell’emergenza come ambito in cui si intrecciano responsabilità sociale,…

Il Premio Raffaele Sirica 2025 del CNAPPC conferma la centralità dell’architettura dell’emergenza come ambito in cui si intrecciano responsabilità sociale, innovazione progettuale e valorizzazione dei giovani architetti under 40. Il tema scelto per questa sesta edizione – “EMERGENCY HUB. L’architettura come cura nell’emergenza” – chiede ai progettisti di immaginare strutture capaci di sostenere le comunità nelle prime fasi successive a eventi calamitosi, tra coordinamento dei soccorsi, accoglienza e ricostruzione simbolica dello spazio collettivo.

Un premio dedicato alla visione di Raffaele Sirica

Istituito nel 2010, il Premio Raffaele Sirica nasce per ricordare la figura di Raffaele Sirica, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dal 1998 al 2009. Sirica, nato a Sarno nel 1947, è stato docente presso la Facoltà di Architettura dell’Università Federico II e presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Napoli prima di arrivare alla guida del CNAPPC.

La sua visione era chiara: promuovere un’architettura di qualità come leva di trasformazione culturale e territoriale, rafforzando al contempo il ruolo e la dignità professionale degli architetti italiani. Il fatto che il premio sia riservato agli under 40 riflette la volontà di proiettare questa visione nel futuro, chiamando le nuove generazioni a confrontarsi con temi complessi – dall’emergenza climatica alla sicurezza del costruito – in una prospettiva di etica, competenza e servizio pubblico.

Emergency Hub: architettura e gestione della crisi

Il tema 2025 definisce un organismo architettonico in grado di accogliere la popolazione colpita da un evento calamitoso e di ospitare le figure responsabili del coordinamento dei primi soccorsi. Non si tratta solo di edifici temporanei, ma di dispositivi spaziali strategici: luoghi in cui si concentrano funzioni operative, servizi essenziali e attività di supporto psicologico.

Nel contesto italiano, segnato da rischi sismici e idrogeologici aggravati dal cambiamento climatico, l’architettura dell’emergenza rappresenta un campo decisivo per misurare la capacità del progetto di contribuire concretamente alla sicurezza collettiva.

I vincitori: tre interpretazioni dell’architettura d’emergenza

OUT Architecture – “CUBO” (1° Premio)

Il primo premio va a OUT Architecture, fondato da Francesco Nardacci e Alessandro Minotti, con il progetto “CUBO”. La proposta definisce un modello identitario innovativo, lontano dal linguaggio convenzionale del container, basato su una modulazione lineare del cubo che consente aggregazioni flessibili e riconoscibili. L’emergenza viene interpretata non come parentesi provvisoria, ma come spazio che merita qualità, ordine e chiarezza formale.

LML – “AULA DEL RICOSTRUIRE” (2° Premio)

Il secondo premio è assegnato a LML – Luca Vertuani, Marco Setaro, Laura Sirtori – con il progetto “Aula del Ricostruire”. L’architettura rilegge l’immaginario della serra come luogo rassicurante, evocativo e semplice, capace di generare un senso immediato di protezione. La struttura non solo ospita le funzioni operative, ma ricostruisce fiducia e orientamento, diventando un riferimento simbolico per la comunità.

Architetture Clandestine – “BEE HUMAN” (3° Premio)

Il terzo premio va a Architetture Clandestine – Fabia Avezzù Pignatelli di Montecalvo, Cristina Molinari, Jana Tosheva – con il progetto “Bee Human”. Il punto di forza è l’elevata flessibilità: il sistema può adattarsi a contesti diversi e riconfigurarsi rapidamente, rispondendo alla natura mutevole dell’emergenza. Un approccio che trasforma l’edificio in un’infrastruttura dinamica e adattiva.

Le menzioni speciali: Loma Architetti, Jacopo Giovanni Villa, BCL Studio

Il CNAPPC assegna tre menzioni speciali a pari merito, che ampliano le prospettive sulla progettazione dell’Emergency Hub:

  • Loma Architetti – Veronica Maffi, Emanuele Loroni – con “Lanterna Urbana”, che interpreta il presidio di emergenza come punto di orientamento nella città ferita.

  • Jacopo Giovanni Villa – con “Plug-in Emergency Hub”, basato su un sistema di innesto rapido che si integra in contesti già esistenti.

  • BCL Studio – Maria Baldassarre, Agustin Camicha, Julieta Lori, Gaston Camicha – con “Ri-contenere”, che lavora sulla trasformazione e riconfigurazione dello spazio contenitivo.

Giovani architetti, etica professionale e politiche per la prevenzione

Le parole del presidente Massimo Crusi ribadiscono il valore del Premio come strumento per far emergere talento e responsabilità dei giovani architetti, sottolineando l’importanza di condizioni di lavoro eque, trasparenti e coerenti con la dignità professionale. Allo stesso tempo, le riflessioni del CNAPPC collegano l’architettura dell’emergenza alle politiche di prevenzione e neutralità climatica, elementi fondamentali per ridurre la vulnerabilità del territorio italiano.

In questo scenario, il Premio Raffaele Sirica non è solo un riconoscimento, ma un segnale culturale: invita gli under 40 a confrontarsi con la complessità del rischio, a progettare spazi che funzionano nei momenti più critici e a restituire alla società un’architettura capace di prendersi cura delle persone.

 

OUT Architecture – CUBO

 

LML – AULA DEL RICOSTRUIRE

 

Architetture Clandestine – BEE HUMAN

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