Nel dibattito internazionale sulla sostenibilità d’impresa, un nome si è ormai affermato come punto di riferimento imprescindibile: EcoVadis. Fondata nel…
Nel dibattito internazionale sulla sostenibilità d’impresa, un nome si è ormai affermato come punto di riferimento imprescindibile: EcoVadis. Fondata nel 2007, la piattaforma francese ha dato vita a un sistema di rating capace di valutare in modo rigoroso e comparabile le performance ESG (Environmental, Social e Governance) di oltre 150.000 aziende in 180 Paesi. Un metro di giudizio che consente a partner commerciali, investitori e istituzioni di distinguere chi fa della sostenibilità un autentico valore strategico, da chi si limita a proclami.
Un metodo riconosciuto a livello mondiale
Il modello di EcoVadis si fonda su criteri universalmente accettati — GRI, UN Global Compact, ISO 26000, ILO — e misura quattro dimensioni chiave: tutela dell’ambiente, rispetto dei diritti umani e del lavoro, etica negli affari, acquisti sostenibili. Le imprese ricevono un punteggio da 0 a 100, tradotto in medaglie di riconoscimento (Bronze, Silver, Gold, Platinum). Entrare nell’1% delle aziende con i punteggi più elevati significa appartenere a un’élite globale di sostenibilità, un traguardo che non ammette improvvisazioni.
L’Italia che eccelle
Anche nel nostro Paese cresce il numero di aziende che hanno raggiunto livelli di assoluta eccellenza. Alcuni esempi eloquenti:
- RS Italy (RS Group) con 87/100 si posiziona ai vertici assoluti, ottenendo la medaglia Platinum e confermando l’impegno nel rendere la supply chain più responsabile.
- LATI Industria Termoplastici, leader nei materiali polimerici, si distingue con 83/100 e Platinum, a dimostrazione che anche l’industria plastica può essere laboratorio di innovazione sostenibile.
- Sasol Italy, con 82/100, e Saipem, con 80/100, portano l’eccellenza italiana nei settori energetico e chimico, dove la transizione verde è oggi sfida cruciale.
- SIT ottiene 78/100, confermando la vocazione all’innovazione per il comfort domestico ad alta efficienza.
- Deroma (72/100) e DANI S.p.A. (70/100) dimostrano come anche nei settori tradizionali — vasi per il giardinaggio e conceria — si possano innestare pratiche virtuose di responsabilità sociale e ambientale.
- Italtel, con 60/100, si posiziona in una fascia intermedia, avviando un percorso di progressivo miglioramento ESG.
Oltre la medaglia: un vantaggio competitivo
Per le aziende italiane, il riconoscimento EcoVadis va ben oltre il valore reputazionale. Significa poter contare su un vantaggio competitivo tangibile nelle relazioni con clienti internazionali, nelle gare d’appalto pubbliche e nei rapporti con investitori sempre più attenti ai criteri ESG. È, inoltre, una leva di trasformazione interna: consente di monitorare in modo continuo i propri processi, correggere le criticità e valorizzare le best practice.
Una nuova forma di leadership
La certificazione EcoVadis, dunque, non rappresenta un punto di arrivo, bensì un percorso di leadership responsabile. Le imprese italiane che hanno saputo distinguersi dimostrano che la competitività non è incompatibile con la sostenibilità, ma anzi trova in essa la propria condizione di resilienza e di crescita. In un mercato globale dove i criteri ESG diventano la norma, chi oggi investe seriamente in questa direzione si assicura il ruolo di protagonista nella transizione verso un’economia più equa e durevole.