Normativa
Decreto 11 settembre 2025: nuovi CAM Strade e responsabilità progettuali

Il Decreto 11 settembre 2025 ha aggiornato i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per le strade, introducendo importanti novità che incidono…

Il Decreto 11 settembre 2025 ha aggiornato i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per le strade, introducendo importanti novità che incidono direttamente sulla progettazione e realizzazione delle infrastrutture. Pubblicato dal Ministero dell’Ambiente, il provvedimento rafforza il legame tra appalti pubblici e sostenibilità, con l’obiettivo di allineare il comparto delle costruzioni stradali agli obiettivi di decarbonizzazione e gestione circolare delle risorse.

Progettisti al centro

Una delle modifiche più significative è l’estensione delle responsabilità ai progettisti già nella fase di Progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE). Questo implica che la sostenibilità non può essere un’aggiunta in corso d’opera, ma deve essere parte integrante della concezione progettuale sin dall’inizio. In altre parole, materiali, tecniche costruttive, consumo di risorse e gestione del cantiere devono essere valutati e giustificati già nelle prime fasi.

Maggiore flessibilità per i materiali locali

Il decreto riconosce anche la necessità di adattare i CAM alla realtà dei diversi territori. Viene infatti introdotta una maggiore flessibilità nell’uso di materiali reperibili localmente, purché conformi ai requisiti di qualità e sostenibilità. Questa apertura favorisce la riduzione dei trasporti, con conseguente taglio delle emissioni di CO₂, e sostiene le filiere produttive locali.

Economia circolare nei cantieri

Un altro punto centrale è la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione. Il decreto promuove il riuso e il riciclo dei materiali, imponendo percentuali minime di recupero e incentivando l’adozione di tecniche innovative di cantiere. Ciò spinge le imprese a dotarsi di strumenti avanzati per la tracciabilità dei materiali e per il monitoraggio ambientale delle attività.

Impatti sul mercato degli appalti

Le nuove regole hanno conseguenze dirette sugli appalti pubblici: la conformità ai CAM diventa condizione imprescindibile per la partecipazione alle gare, alzando l’asticella della qualità e riducendo il rischio di offerte al massimo ribasso prive di adeguati standard ambientali. Questo si traduce in una selezione più rigorosa degli operatori e in un innalzamento della competitività basata sull’innovazione.

Un passo verso la transizione verde

Il Decreto 11 settembre 2025 rappresenta dunque un tassello cruciale della transizione ecologica italiana ed europea. L’edilizia stradale, tradizionalmente associata a impatti ambientali elevati, è chiamata a trasformarsi in un laboratorio di sostenibilità, dove progettisti e imprese dovranno lavorare insieme per conciliare infrastrutture moderne, sicurezza e tutela ambientale.

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