Un simbolo di ripartenza dopo il terremoto del 2012 Oltre dodici anni dopo il devastante terremoto che nel maggio 2012…
Un simbolo di ripartenza dopo il terremoto del 2012
Oltre dodici anni dopo il devastante terremoto che nel maggio 2012 colpì l’Emilia-Romagna, il piccolo comune di Concordia sulla Secchia può finalmente celebrare la conclusione di un ambizioso progetto di ricostruzione. Il restauro di Palazzo Mari, completato nell’ottobre 2024, rappresenta l’ultimo tassello di una rinascita urbana che ha ridisegnato il cuore della città, trasformando le macerie del sisma in un nuovo spazio di vita e socialità.
Il concorso che ha cambiato il volto della città
La tragedia del 2012 aveva devastato il patrimonio storico-artistico di gran parte dei comuni emiliani, lasciando ferite profonde nel tessuto urbano di Concordia sulla Secchia. Tuttavia, proprio da questa distruzione è nata l’opportunità di ripensare completamente il centro cittadino. Il Comune di Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena al confine con la provincia di Mantova, bandì un concorso di progettazione per ridisegnare la piazza del centro storico e restaurare Palazzo Mari, in gran parte crollato per il sisma.
La competizione progettuale fu vinta da KM429 architettura, lo studio fondato da Simona Avigni e Alessio Bernardelli, che si aggiudicò l’incarico lavorando in team con gli architetti Francesco Pergetti e Francesco Sabbatini. La loro proposta ha saputo coniugare le esigenze di sicurezza strutturale con una visione architettonica capace di restituire identità e centralità al cuore urbano di Concordia.
Un progetto in due tempi: prima la piazza, poi il palazzo
Il piano di ricostruzione si è articolato in due fasi distinte ma complementari. Nel 2021 è stata completata Piazza Gina Borellini, finanziata con fondi comunali, che ha immediatamente assunto il ruolo di nuovo fulcro della vita sociale concordiese. Al centro del nuovo spazio urbano trova posto il grande albero sopravvissuto al terremoto, simbolo di resistenza e custode della memoria. Un elemento particolarmente suggestivo del progetto è una lama d’acqua, allegoria del Secchia, poco distante, che richiama il fiume che dà il nome al comune.
Il completamento del restauro di Palazzo Mari nel 2024 ha rappresentato il coronamento di un percorso iniziato otto anni prima. L’edificio, gravemente danneggiato dal sisma, è stato completamente ricostruito secondo le moderne normative antisismiche, mantenendo però un forte legame con la storia del luogo.
L’architettura tra memoria e modernità
Il nuovo Palazzo Mari rappresenta un esempio emblematico di come l’architettura contemporanea possa dialogare con la storia senza rinunciare alla propria identità. Del palazzo, invece, resiste un frammento di portico originale, integrato nel nuovo progetto come anello di congiunzione tra vecchio e nuovo. Questa scelta progettuale sottolinea la volontà di preservare la memoria storica pur guardando al futuro.
Le geometrie rigorose del nuovo edificio non tradiscono l’appartenenza al contesto storico, creando un equilibrio armonioso tra innovazione e tradizione. L’approccio progettuale di KM429 architettura ha dimostrato come sia possibile rispondere alle esigenze della sicurezza strutturale senza compromettere l’identità architettonica del luogo.
Un nuovo baricentro urbano per la comunità
La ricostruzione di Palazzo Mari, destinato a uso misto residenziale-commerciale, non rappresenta soltanto il recupero di un edificio storico, ma la creazione di un nuovo fulcro per l’intero territorio. Il palazzo diventa un luogo fisico per aprire nuove possibilità di incontro e implementazione di servizi, fulcro e legante per l’intero territorio.
L’intero intervento, dalla piazza al palazzo, risponde a una visione unitaria che punta a restituire centralità ai cittadini, creando spazi di qualità che favoriscano la socializzazione e rafforzino il senso di appartenenza alla comunità.
Un modello di resilienza per i territori colpiti dal sisma
Il progetto di Concordia sulla Secchia rappresenta un esempio virtuoso di come i piccoli comuni possano trasformare una tragedia in opportunità di crescita e rinnovamento. La capacità di KM429 architettura di coniugare funzionalità, sicurezza e qualità architettonica ha prodotto un intervento che va oltre la semplice ricostruzione, configurandosi come un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana.
Il completamento di Palazzo Mari segna così la fine di un capitolo doloroso e l’inizio di una nuova fase per Concordia sulla Secchia, dimostrando che anche i centri più piccoli possono diventare laboratori di sperimentazione architettonica e urbana di grande qualità.
La rinascita di questo brano di città emiliana testimonia la resilienza delle comunità locali e la capacità dell’architettura contemporanea di rispondere con sensibilità e competenza alle sfide della ricostruzione post-sismica, creando spazi che non si limitano a sostituire ciò che è andato perduto, ma aprono nuove prospettive per il futuro.

foto: © Davide Galli





