Normativa
BIM 11337-8: la nuova frontiera della governance informativa

Introduzione: un cambio di paradigma digitale L’entrata in vigore, prevista per la fine del 2025, della norma UNI 11337-8 segna…

Introduzione: un cambio di paradigma digitale

L’entrata in vigore, prevista per la fine del 2025, della norma UNI 11337-8 segna una svolta nella gestione informativa digitale delle costruzioni. Questa norma codifica prescrizioni per un Sistema di Gestione BIM (SGBIM) esteso, che punta a consolidare e superare l’attuale Prassi di Riferimento (PdR 74). L’obiettivo è governare processi, ruoli, controlli e qualità informativa lungo l’intero ciclo di vita dell’opera digitale.

Requisiti organizzativi e strutturali

La parte 8 definisce in modo puntuale responsabilità, compiti e competenze per figure chiave quali BIM Manager, Coordinator, Specialist e Gestore dei Processi Digitalizzati. Per ciascuna figura stabilisce criteri minimi formativi e matrici di responsabilità, nonché procedure di escalation per situazioni di non conformità. Viene inoltre introdotto un obbligo di documentazione formale dei processi, che include il capitolato informativo (PgI) e l’handover tra fasi con metadati strutturati e classificazione standard.

Sistema di Condivisione Dati e controlli di qualità

Un elemento centrale è l’istituzione di un Ambiente di Condivisione dei Dati (CDE / ACDat) con livelli di accesso, tracciamento e registri delle modifiche. La norma impone checkpoint (tipicamente LV1, LV2, LV3) e definizioni armonizzate di LOD / LOG per valutare la maturità informativa dei modelli. Questi strumenti permettono controlli automatizzati su geometria e attributi alfanumerici, garantendo interoperabilità e integrazione nei processi digital twin e di simulazione.

Impatti su appalti, certificazione e gare

Una volta applicata, la UNI 11337-8 dovrà essere richiamata esplicitamente in bandi, capitolati e gare pubbliche e private. Le stazioni appaltanti valuteranno la conformità informativa e i piani di gestione digitale in fase di offerta. Saranno attivati schemi di audit e certificazione del sistema informativo BIM, con possibili implicazioni per la qualificazione delle imprese e la responsabilità nei rapporti con subfornitori.

Organizzazione dei processi digitali

Rispetto alla precedente PdR 74, la norma enfatizza una visione per processi, più che per tipologie aziendali. Vengono identificati processi quali committenza, modellazione, progettazione, esecuzione, manutenzione, collaudo, gestione immobiliare e verifica informativa. Per ciascun processo sono definiti requisiti minimi in termini di infrastrutture, sicurezza informativa, procedure e controllo qualità.

Transizione e convivenza normativa

Alla pubblicazione della norma, gli organismi di certificazione dovranno adeguarsi con nuovi accreditamenti. È previsto un periodo transitorio in cui PdR 74 e UNI 11337-8 potranno coesistere. Le organizzazioni già certificate secondo la PdR 74 avranno la possibilità di migrare al nuovo standard durante verifiche di rinnovo o sorveglianza, senza strappi operativi drammatici.

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