Normativa
CAM Edilizia 2025: cosa cambia davvero per progettazione, appalti e lavori pubblici

Con il Decreto CAM Edilizia 2025, il quadro normativo dei Criteri Ambientali Minimi compie un deciso passo in avanti rispetto…

Con il Decreto CAM Edilizia 2025, il quadro normativo dei Criteri Ambientali Minimi compie un deciso passo in avanti rispetto al precedente D.M. 23 giugno 2022 n. 256. Non si tratta di un semplice aggiornamento tecnico, ma di una revisione strutturale che incide in modo diretto su progettazione, affidamento ed esecuzione delle opere pubbliche, ridefinendo responsabilità, metodi e documentazione richiesta agli operatori del settore.

Un cambio di approccio: dai requisiti minimi al governo del ciclo di vita

La principale novità dei CAM 2025 è il passaggio da una logica prevalentemente prescrittiva a un’impostazione prestazionale e sistemica. I criteri ambientali non sono più limitati alla scelta dei materiali o a singole verifiche, ma diventano parte integrante del governo del ciclo di vita dell’opera, dalla fase di concept fino alla gestione del fine vita.

L’applicazione dei CAM viene anticipata già al PFTE, imponendo una maggiore consapevolezza progettuale fin dalle prime fasi decisionali. Questo comporta una progettazione più strutturata, basata su analisi comparative e su una valutazione oggettiva delle prestazioni ambientali.

Progettazione: più analisi, più responsabilità

Per i servizi di progettazione, i CAM 2025 rafforzano il ruolo della Relazione CAM, che diventa un documento centrale e articolato. Aumenta il peso di strumenti come LCA (Life Cycle Assessment) e LCC (Life Cycle Costing), chiamati a supportare le scelte progettuali e a dimostrare la sostenibilità delle soluzioni adottate.

Vengono inoltre potenziati i requisiti su comfort estivo, qualità dell’aria indoor e radon, con un chiaro orientamento verso verifiche dinamiche e prestazionali. Il BIM, da semplice criterio premiante, evolve in strumento operativo, utile a integrare e tracciare le informazioni ambientali lungo l’intero processo progettuale.

Lavori e cantieri: dalla conformità alla rendicontazione

Anche in fase di esecuzione le novità sono rilevanti. Le imprese non sono più chiamate solo a rispettare requisiti minimi, ma a dimostrare in modo puntuale la conformità ambientale attraverso una vera e propria rendicontazione CAM.

Cresce l’attenzione sulla gestione del cantiere, sulla demolizione selettiva, sulla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e sulla tracciabilità dei materiali, con percentuali di contenuto riciclato più elevate rispetto al passato. I materiali diventano elementi misurabili e verificabili, non più semplici dichiarazioni di principio.

Impatti per stazioni appaltanti e operatori economici

Per le stazioni appaltanti, i CAM 2025 richiedono bandi e capitolati più chiari, strutturati e coerenti, con criteri ambientali selezionati consapevolmente e controllabili in fase di esecuzione.
Per progettisti e imprese, il nuovo impianto normativo impone un salto di qualità in termini di competenze, organizzazione e capacità di integrazione tra sostenibilità, tecnica e gestione del progetto.

Una norma che cambia il metodo

In sintesi, i CAM Edilizia 2025 segnano il passaggio da una sostenibilità “di adempimento” a una sostenibilità di metodo. Chi saprà interpretarli correttamente non solo ridurrà il rischio di non conformità, ma potrà trasformare i criteri ambientali in un vantaggio competitivo reale nel mercato degli appalti pubblici.

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