Il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), Angelo Domenico Perrini, ha recentemente richiamato l’attenzione sull’urgenza di aggiornare il quadro…
Il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), Angelo Domenico Perrini, ha recentemente richiamato l’attenzione sull’urgenza di aggiornare il quadro normativo italiano in materia di edilizia e urbanistica. Secondo Perrini, gran parte delle leggi fondamentali risale a decenni fa e non è più in grado di rispondere alle esigenze di efficienza, sostenibilità e innovazione richieste dai professionisti e dalle amministrazioni locali.
Normative datate e impatto sul settore
Perrini ha evidenziato come strumenti legislativi storici, quali la Legge Urbanistica del 1942 e il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001), risultino oggi parzialmente inadeguati. Anche i parametri edilizi introdotti nel 1968 non rispondono più alle attuali sfide urbanistiche e tecnologiche. La conseguenza è un quadro normativo complesso e frammentato, che rallenta i processi decisionali e genera incertezze operative per ingegneri, architetti e tecnici comunali. Perrini sintetizza la situazione con chiarezza:
«Bisogna finalmente fare una riforma, perché abbiamo norme come la legge urbanistica che risale al 1942, il Dpr 380/2001, che è datato e dà attuazione a una legge obsoleta, i parametri edilizi del 1968. Sono tutte leggi superate su temi che andrebbero affrontati con una visione nuova».
Verso una riforma organica
Il presidente del CNI ha sottolineato l’inadeguatezza degli interventi parziali o delle interpretazioni autentiche delle norme esistenti. Modifiche frammentarie rischiano di creare conflitti normativi senza abrogare le disposizioni obsolete, generando ulteriore complessità per gli operatori del settore e per gli uffici tecnici della Pubblica Amministrazione. Per questo, il CNI propone una revisione organica del Testo Unico dell’Edilizia, integrata con criteri moderni e strumenti digitali, capace di garantire sicurezza giuridica e uniformità applicativa.
Proposte concrete e innovazione
Tra le principali proposte avanzate dal CNI vi è la digitalizzazione delle informazioni edilizie. L’introduzione di un fascicolo digitale dell’immobile consentirebbe di raccogliere e gestire in modo efficiente tutti i dati tecnici, amministrativi e manutentivi, facilitando interventi rapidi e monitoraggio continuo.
Altro punto cardine è la semplificazione procedurale tramite uno sportello unico comunale, centralizzando le pratiche edilizie e urbanistiche e riducendo tempi e rischi di errori interpretativi.
Il tema della responsabilità professionale viene affrontato definendo chiaramente termini e limiti temporali, dall’inizio della responsabilità alla prescrizione, garantendo così maggiore sicurezza giuridica per ingegneri e tecnici.
Infine, il CNI propone una mappatura completa del patrimonio edilizio esistente, strumento fondamentale per pianificare interventi mirati di manutenzione, rigenerazione urbana e adeguamento alle nuove esigenze energetiche e ambientali.
Un nuovo approccio per l’edilizia italiana
L’appello di Perrini invita a superare la logica delle norme frammentarie e a concepire una regolamentazione coerente, moderna e integrata, in grado di supportare la trasformazione sostenibile e tecnologica delle città e del territorio italiano.