L’ultima riunione della Conferenza Stato-Regioni, tenutasi ieri a Roma, ha segnato un passaggio cruciale per l’edilizia sanitaria del Veneto: approvata…
L’ultima riunione della Conferenza Stato-Regioni, tenutasi ieri a Roma, ha segnato un passaggio cruciale per l’edilizia sanitaria del Veneto: approvata l’Intesa sull’Accordo di programma integrativo che mobilita 203,3 milioni di euro. Un’operazione che non solo potenzia la rete ospedaliera, ma muove anche un rilevante indotto economico.
Il piano prevede 193,1 milioni di fondi statali e 10 milioni stanziati dalla Regione Veneto, per un totale che rappresenta uno dei maggiori investimenti degli ultimi anni nel comparto sanitario regionale.
Ospedali come motore di sviluppo
Gli interventi interesseranno quattro poli ospedalieri strategici: Oderzo (Treviso), Mestre (Venezia), Bassano del Grappa (Vicenza) e Legnago (Verona). L’obiettivo dichiarato è il miglioramento dei servizi sanitari, ma le ricadute economiche sono altrettanto significative:
- cantieri e lavori di edilizia genereranno occupazione diretta e indiretta nel settore delle costruzioni;
- le forniture di tecnologie mediche avanzate attiveranno filiere produttive ad alta specializzazione;
- l’adeguamento antisismico e impiantistico valorizzerà il patrimonio immobiliare pubblico, aumentandone la durabilità e l’efficienza energetica.
Si tratta quindi di un piano che non solo migliorerà la qualità delle cure, ma che avrà effetti positivi sul PIL regionale e sulla competitività del comparto sanitario.
Ammodernamento e innovazione tecnologica
Il programma include:
- nuove apparecchiature diagnostiche e terapeutiche, con ricadute in termini di attrattività clinica e riduzione della mobilità passiva dei pazienti;
- digitalizzazione dei sistemi clinici per migliorare la gestione dei dati sanitari e ridurre i tempi delle procedure;
- riorganizzazione degli spazi ospedalieri, che porterà a percorsi assistenziali più efficienti e minori costi gestionali sul lungo periodo.
In un’ottica macroeconomica, questo significa rendere la sanità veneta più sostenibile, con ospedali meno costosi da mantenere e più produttivi in termini di servizi offerti.
Investimento strategico per il futuro
Il finanziamento da oltre 200 milioni si inserisce in una più ampia strategia nazionale di rilancio dell’edilizia sanitaria. Per il Veneto rappresenta un’occasione duplice: rafforzare la rete ospedaliera a beneficio dei cittadini e consolidare il ruolo della regione come territorio attrattivo per investimenti pubblici e privati.
Un piano che, oltre a migliorare la salute dei cittadini, genera occupazione, innovazione e sviluppo economico: la sanità, dunque, non solo come servizio essenziale ma anche come leva di crescita territoriale.