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Crisi del residenziale, ma tengono infrastrutture e settore pubblico

Il Rapporto UNICMI 2025 fotografa un mercato edilizio a due velocità: flessione nel recupero abitativo, crescita nel pubblico L’analisi dell’Ufficio…

Il Rapporto UNICMI 2025 fotografa un mercato edilizio a due velocità: flessione nel recupero abitativo, crescita nel pubblico

L’analisi dell’Ufficio Studi Economici UNICMI delinea uno scenario articolato per il mercato edilizio italiano nel biennio 2025-2026, caratterizzato da dinamiche contrastanti tra i diversi segmenti. Il Rapporto 2025 evidenzia come il settore delle costruzioni stia attraversando una fase di profonda trasformazione, con il comparto residenziale in difficoltà e quello delle infrastrutture pubbliche in controtendenza.

Il declino del residenziale: numeri e cause strutturali

Il segmento del recupero e delle ristrutturazioni residenziali registra una flessione dell’8% annuo, confermando le difficoltà di un comparto che aveva conosciuto anni di crescita sostenuta. Le previsioni per il settore dovrebbero confermare il trend: attesa una nuova flessione per il settore del recupero residenziale, attenuata però dalla buona performance delle nuove costruzioni abitative.

La contrazione del mercato del recupero residenziale trova origine nel progressivo esaurimento degli effetti degli incentivi fiscali che avevano caratterizzato il periodo 2020-2023. Ecobonus e bonus casa hanno rappresentato il 54% degli investimenti nel segmento Residenziale Rinnovo nel 2024 rispetto al totale, evidenziando la forte dipendenza del settore dalle politiche di incentivazione pubblica.

L’analisi ISTAT citata nel Rapporto mostra che nel 2024 gli investimenti nelle costruzioni hanno raggiunto oltre 241 miliardi di euro, di cui 134 nel residenziale e circa 107 nel segmento non residenziale e nelle infrastrutture. Questi dati evidenziano come il residenziale mantenga ancora un peso preponderante nel volume complessivo degli investimenti, nonostante le difficoltà congiunturali.

La domanda di componenti per l’involucro edilizio nel segmento residenziale riflette questa contrazione, con previsioni di calo del 4,6% nel 2025 e del 4,9% nel 2026, secondo le elaborazioni UNICMI. Il mercato dei serramenti e delle facciate continue nel residenziale, che costituisce circa il 67% del totale ed è pari a 5,3 miliardi di euro, subisce quindi le conseguenze dirette di questa flessione.

Infrastrutture: il motore della crescita

In contrapposizione al declino residenziale, gli investimenti in infrastrutture mostrano una dinamica espansiva significativa, con una crescita prevista del 14% nel 2025 e del 12% nel 2026. Questa performance rappresenta il principale fattore di stabilizzazione dell’intero comparto edilizio nazionale.

Come dichiarato dal presidente di Unicmi Mauro Durazzi: «Dopo anni difficili, stiamo attraversando una fase positiva di mercato, trainata principalmente da forti investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture. In questo ambito, le carpenterie svolgono un ruolo critico per garantire» la realizzazione delle opere programmate.

Il settore delle costruzioni metalliche, tradizionalmente legato alle grandi infrastrutture, registra performance positive con un aumento previsto del 6,5% per il 2025, confermando il ruolo trainante del comparto infrastrutturale per l’intera filiera delle costruzioni.

Questo trend si inquadra nel più ampio contesto degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle opere strategiche nazionali, che continuano a alimentare la domanda di servizi di progettazione, costruzione e fornitura di materiali specialistici.

Il settore non residenziale: crescita moderata ma costante

Il comparto non residenziale, spinto principalmente dalla domanda di edifici pubblici, presenta prospettive di crescita del 5% nel 2025 e del 3,8% nel 2026. Questa dinamica positiva è sostenuta da investimenti in edilizia scolastica, sanitaria e per servizi pubblici, settori che beneficiano di programmazioni pluriennali più stabili rispetto al residenziale privato.

Le previsioni confermano la correzione del mercato del residenziale del recupero, che sarà mitigata dal buon andamento delle nuove costruzioni abitative. Continuerà il trend positivo del settore non residenziale, che si protrarrà anche nel corso del 2026.

Il valore del mercato non residenziale, che è pari a 2,5 miliardi di euro di cui: 1,8 miliardi di euro per i serramenti e 737 milioni di euro per le facciate continue, evidenzia opportunità di crescita significative per le imprese specializzate in questo segmento.

Implicazioni per la filiera delle costruzioni

La polarizzazione del mercato edilizio tra segmenti in crisi e comparti in crescita determina conseguenze rilevanti per l’intera filiera. Le imprese che operano prevalentemente nel residenziale si trovano a fronteggiare una contrazione della domanda che richiede strategie di diversificazione verso i segmenti in espansione.

Il settore dell’involucro edilizio, tradizionalmente legato al residenziale, deve confrontarsi con una riduzione dei volumi che nonostante la pesante crisi del comparto residenziale, il settore riuscirà a mantenersi quasi stabile, con una flessione contenuta, pari al -0,1% nel 2025 e -0,2% nel 2026.

Le dinamiche divergenti tra i diversi segmenti richiedono alle imprese del settore una maggiore flessibilità operativa e la capacità di cogliere le opportunità offerte dal comparto pubblico e infrastrutturale, caratterizzato da procedure di affidamento e tempistiche diverse rispetto al mercato residenziale privato.

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